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Feltri e l'ira del ragazzo trans: "Davvero chi dice 'donna' fa un danno?"

Vittorio Feltri
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A bocce ormai e per fortuna ferme, vorrei commentare la vicenda della liceale di Roma che si è offesa fino alla disperazione perché il professore l'ha chiamata "signorina". Premetto che a me dei transgender e di quelli di sesso incerto non importa nulla, ciascuno di noi fa quel che gli garba e non merita critiche distruttive. Quando incontro una persona non mi viene in mente di chiederle quali siano i suoi gusti sessuali. Già sono molto occupato a tenere a bada quel che succede sotto le mie lenzuola, figuriamoci se indago su quanto accade nei letti altrui. Ma il caso della discente di cui sopra mi ha molto colpito.

 


L'insegnante in questione forse ha un po' esagerato, tuttavia il ragazzo/ragazza lo ha fatto ancor di più. Infatti la giovane ha ammesso di essere alle prese con la transizione verso il genere maschile, per cui non vedo dove sia il dramma se il docente, attenendosi alla realtà presente, l'ha definita donna. Non capisco che cosa ci sia di male nel chiamare "fanciulla" una fanciulla, per quanto intenta a cambiare sesso. Mettere in croce il docente mi pare quanto meno esagerato. Invece la vicenda di cui sto scrivendo ha suscitato scalpore e polemiche francamente stupide. Infatti, Riccarda che vuole diventare Riccardo si è sentita insultata dal prof. che non ha tradotto precocemente la sua ispirazione di cambiare sponda.

 

 

Il padrone della cattedra, appellando "signorina" la signorina, non ha offeso nessuno, essendosi limitato a constatare ciò che, in effetti, i suoi occhi hanno osservato e ciò che risulta ufficialmente. Caro Riccardo, o cara Riccarda, scegli tu cosa preferisci, vai avanti nel tuo percorso, ma non prendertela con chi oggi ti considera donna. Indubbiamente negli ultimi anni il mondo è mutato in modo rapido e i costumi piano piano si adeguano ad ogni latitudine e quasi nessuno oramai si stupisce più di tanto di quelle che un tempo erano ritenute stranezze. Non meravigliarti neppure tu se il tuo professore, figlio di un'altra epoca, fatica a vederti uomo essendo tu, almeno per il momento, donna. 

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