Migranti, Papa Francesco: "Cosa succede se lo straniero..."
Papa Francesco lancia un altro messaggio durante l'omelia della messa celebrata oggi al Bahrein National Stadium. Ancora una volta al centro ci sono loro, i migranti: "Già amare il prossimo, chi ci è vicino, seppur ragionevole, è faticoso. In generale, è ciò che una comunità o un popolo cercano di fare per conservare la pace al proprio interno: se si appartiene alla stessa famiglia o alla stessa nazione, se si hanno le stesse idee o gli stessi gusti, se si professa lo stesso credo, è normale cercare di aiutarsi e di volersi bene. Ma che cosa succede se chi è lontano si avvicina a noi, se chi è straniero, diverso o di altro credo diventa nostro vicino di casa? Proprio questa terra è un'immagine viva di convivialità delle diversità, del nostro mondo sempre più segnato dalla permanente migrazione dei popoli e dal pluralismo di idee, usi e tradizioni". Un'uscita, quella del Pontefice, che sembra legarsi ai fatti degli ultimi giorno: con il braccio di ferro tra il governo e le ong.
Poi Bergoglio si sofferma sulla guerra in Ucraina ancora in corso, ricordando che "non si può tendere alla pace se con la parola cattiva si risponde con una parola ancora più cattiva. Bisogna spezzare la catena del male e rompere la spirale della violenza".
E ancora: "Possiamo impegnarci nell'amore, ma non basta se lo confiniamo nell'ambito ristretto di coloro da cui riceviamo altrettanto amore, di chi ci è amico, dei nostri simili - spiega - anche in questo caso, l'invito di Gesù è sorprendente perché dilata le frontiere della legge e del buon senso: già amare il prossimo, chi ci è vicino, seppur ragionevole, è faticoso. In generale, è ciò che una comunità o un popolo cercano di fare per conservare la pace al proprio interno".