Italo Bocchino zittisce Lilli Gruber: "Ho le mani legate?"
Vivacissimo botta e risposta a Otto e mezzo, su La7, tra Italo Bocchino e Massimo Giannini. Il tema, attualissimo secondo l'agenda del centrosinistra, è quella del 25 aprile, della Liberazione, della (eterna) lotta tra fascismo e anti-fascismo.
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"Parto dalle parole di Ignazio La Russa al suo insediamento al Senato", esordisce l'ex esponente di An, Pdl e Futuro e Libertà, oggi direttore del Secolo d'Italia, ricordando le parole del neo-presidente di Palazzo Madama secondo il quale 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno "vanno celebrate da tutti", per una "Italia coesa e unita". "Ma cosa costava al presidente del Senato...", lo interrompe Lilli Gruber. Ma Bocchino non molla: "Non li hai interrotti, fammi continuare. Anche Decimo Meridio, quando fu mandato nella fossa dei leoni non fu mandato con le mani legate, fammi replicare a Giannini...". Il direttore della Stampa allarga le braccia. "Addirittura!". La Gruber strabuzza gli occhi: "Ehhh, siamo colleghi non gladiatori".
"Con le mani legate". Italo Bocchino zittisce la Gruber, guarda il video di Otto e mezzo
"Io qui sono l'unico a rappresentare un'opinione - prosegue Bocchino -. Quando La Russa risponde con 'Dipende' alla domanda se festeggia il 25 aprile intende come viene festeggiato spesso il 25 aprile. Io ricordo che partigiani vengono cacciati a pedate dai cortei, la Brigata Ebraica...". "Ma questo è sufficiente?", si infervora Giannini, a cui Bocchino replica pagandolo con la stessa moneta: "Posso parlare? No, perché il fascismo non faceva parlare eh...".
"Brigata ebraica e partigiani bianchi cacciati vengono cacciati dai rossi. A questo si riferiva La Russa, un ragionamento lapalissiano. Quel titolo, Giannini, era forzato. Parliamo di Predappio: quei duemila in piazza non hanno nulla a che vedere con Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia e il governo". "No - protesta Giannini -, abbiamo fatto un reportage e quella gente diceva: 'La Meloni a Palazzo Chigi l'abbiamo portata noi'". "Poi una cosa a Marco Travaglio - prosegue Bocchino -. Lui citava il palazzo occupao a Roma da Casapound. Ma ce ne sono decine occupati dall'estrema sinistra e nessuno li ha mai toccati, e quando gli hanno staccato la corrente è andato addirittura l'elemosiniere del Papa a riattaccarla".