Laura Boldrini, "parliamo di scemenze". La donna (di sinistra) che la asfalta
"Il mondo sta andando in fiamme e noi parliamo di scemenze". Natalia Aspesi, femminista storica, di sinistra, penna acuminata di Repubblica: è lei, intervistata da HuffingtonPost, a menare un colpo tremendo a Laura Boldrini, Michela Murgia e compagnia bella. "Credo sia arrivato il momento di essere seri", spiega a chiare lettere riguardo alla polemica su "il presidente" o "la presidente", innescata dai salotti progressisti contro GiorgiaMeloni.
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Il punto di partenza della Aspesi è lo stesso - estremo - della Boldrini: "Il patriarcato ha ripreso totalmente il potere, anche attraverso le donne: per Meloni e le sue ministre va benissimo così. Dobbiamo smettere di illuderci che le donne costituiscano un solo popolo e tornare a fare degli uomini dei compagni per la difesa dei princìpi democratici. Salvo rimetterli a posto, se in loro dovesse risvegliarsi qualche follia". A 93 anni, la sempre combattiva Natali si rimette l'elmetto e richiama l'ex presidente della Camera all'amara realtà. Non esiste solidarietà femminile: "Quando si tenta di fare gruppo, viene fuori che ci detestiamo tra noi. Magari scendiamo in piazza per fare delle rivendicazioni ma, una volta ottenute, torniamo in ufficio o altrove e ci facciamo la guerra".
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In questo senso, sottolinea, è grottesca la polemica sui pronomi. "Certe cose mi fanno sorridere. In questo momento, con tutti i problemi che affliggono il mondo, cosa dovrebbe importamene se mi chiamano "la giornalista" o "il giornalista"? Perché mi devo accanire su questioni che, nei fatti, non cambiano nulla?". Lo stesso dicasi per la crociata grammaticale della Murgia: "Dobbiamo smettere di rincorrere polemiche come quella sulla schwa, che ho trovato l’ultima delle stupidità". E tanti saluti.