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Enrico Mentana, la lezione al Pd: "Appagati e benpensanti, è finita"

Enrico Mentana

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Plauso di Enrico Mentana al centrodestra. Il direttore del TgLa7 lancia una vera e propria frecciata a Partito democratico e compagni vari. Per lui, infatti, solo ora con la formazione del governo, "il centrosinistra ha realizzato appieno che la destra ha vinto le elezioni. Un’abitudine autoassolutoria e lenitiva della realtà gli aveva finora impedito di vedere che il voto del 25 settembre ha consegnato allo schieramento opposto la maggioranza assoluta". 

 

 

Ma non solo, perché Mentana mette nero su bianco le illusioni dei dem. Questi ultimi - spiega sulle colonne del Quotidiano Nazionale - erano convinti che "questa destra continuasse ad avere una sorta di complesso di inferiorità rispetto alle forze storiche della democrazia italiana, così da scegliere, una volta entrata nei palazzi, persone e argomenti in grado di piacere o almeno compiacere al campo progressista". E invece niente, Giorgia Meloni ha tirato dritto. 

 

 

Da qui la stoccata: "Ora non è più così: la destra fa la destra, e ha fatto incetta di voti col partito meno ammanicato e consociativo della scena, non a caso erede diretto del partito per escludere il quale da ogni intesa o dialogo si era coniato il concetto di ‘arco costituzionale’". Infine il giornalista consiglia a Enrico Letta un esame di coscienza. Il motivo è chiaro: la batosta elettorale. "Col voto e gli sviluppi di questo ultimo mese - prosegue - i fatti si sono incaricati di spiegare al Pd che la fase del 'non sanno governare e ci hanno chiamato per farlo e salvare la baracca' è finita. Serve capire perché li votano gli appagati e i benpensanti ma non gli arrabbiati e gli emarginati, perché gli abitanti dei centri storici ma non quelli delle periferie, perché i manager ma non gli operai". 

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