Marina e Pier Silvio Berlusconi insultati dal Pd: "Indecenti"
Come un animale ferito, la sinistra che non riesce a rassegnarsi alla sconfitta elettorale, prova ad azzannare il Centrodestra. E lo fa senza un piano, senza una logica: attacca a testa bassa per il gusto di attaccare, per la vendetta la rabbia nel vedere una coalizione che, seppur litigarella, per la prima volta dopo anni non avrà bisogno del loro aiutino per formare un esecutivo e governare il Paese. E allora ogni pretesto è buono, anche la legittima preoccupazione di due figli, Marina e Pier Silvio Berlusconi, davanti a un padre in evidente difficoltà politica e umana. Perché il Cav, prima smarrito mentre vota in Aula e poi furioso con La Russa, lo abbiamo visto tutti. E lo hanno visto anche loro, i suoi figli, che legittimamente non hanno gradito il modo in cui il padre è stato "usato" in quello che doveva essere il giorno della sua rivincita politica e umana e che invece si è trasformato in un mezzo disastro per il leader politico, ma soprattutto per l'uomo.
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Cosa ci sarà di male - e di strano -, dunque, se il giorno dopo hanno organizzato una riunione di famiglia per fare il punto e provare a convincere il padre che uno strappo politico in questo momento sarebbe equivalso a un suicidio? Cosa c'è di male se i figli o i vecchi compagni di strada- Gianni Letta e Fedele Confalonieri - sono scesi nuovamente in campo a fianco dell'amico Silvio per provare a mediare una pace con l'alleata furiosa? I rumors e le ricostruzioni di queste ore, raccontano di un doppio fronte d'intervento. C'è Marina che ha preso per mano il padre per convincerlo a non affidarsi a chi lo ha mal consigliato nel mancato blitz del Senato (al pari di Salvini anche Marina la sera prima aveva avvisato il padre che Meloni avrebbe avuto i voti necessari anche senza l'appoggio di Forza Italia). E c'è Pier Silvio che con Gianni Letta e Confalonieri si è dato da fare per calmare una Giorgia Meloni furiosa col Cav.
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Tutto questo, però, alla sinistra non interessa. E così come fanno da oltre trent' anni, i dem si sono attaccati al "conflitto d'interessi" della famiglia Berlusconi. Anzi alla «versione più sfacciata del conflitto di interessi», dice uno scatenato Enrico Borghi, che prosegue: «Com' era la favola della destra normale in un Paese normale? Nella trattativa per la formazione del governo entrano in campo i figli di Berlusconi, cioè i proprietari di Mediaset. Di cosa parlano con Meloni? Del futuro dell'azienda? Cose inconcepibili in qualunque altro Paese occidentale». Ancora i dem, attaccando anche la Meloni, parlano di una vicenda che ha «superato le soglie della decenza». In realtà nessuno, a parte loro, sa di cosa hanno parlato: se degli assetti futuri interni a Forza Italia, se del ruolo politico del Cav, o ancora delle conseguenze economiche- non solo per Mediaset - che il sistema Paese potrebbe avere da un mancato accordo di governo.
Non lo sappiamo coi, così come non può saperlo il Pd. Eppure le parole incendiarie della sinistra tradiscono livore e un certo nervosismo, che sarà aumentato esponenzialmente in serata, quando la mediazione dei "Berluscones" sembra aver dato i suoi frutti. Oggi pomeriggio, infatti, Berlusconi e Meloni si incontreranno nella sede romana di Fratelli d'Italia per negoziare la pace. Del resto ad entrambi conviene provare a sotterrare l'ascia di guerra e chiudere le trattative per la formazione di un governo che sarà di centrodestra, come ha fatto notare un altro esponente di sinistra, l'ex ministro Andrea Orlando che ai suoi ha spiegato di «non fare troppo affidamento alle divisioni del Centrodestra», perché dalle urne è uscita una coalizione che «ha un disegno diverso dal nostro. Per noi molto pericoloso», ma per gli elettori evidentemente no. Sul tavolo, in via della Scrofa, non ci sarà solo il chiarimento personale per quel "pizzino" intercettato dalle telecamere, ma anche la futura composizione del governo.
Il nodo, ora, sembra essere il ministero della Giustizia. Secondo le ultime indiscrezioni non sarebbe più nelle disponibilità di Forza Italia. La leader di Fratelli d'Italia vorrebbe affidarlo all'ex magistrato Nordio. Vedremo quale contropartita verrà proposta a Berlusconi. Poi attenderemo con ansia il commento del Partito democratico. Che di certo non mancherà.