Giorgia Meloni "ricattabile? No, ma...". Bottura, veleno estremo
Chiamatelo il collezionista di veleni. Da anni Luca Bottura si segnala per le sue cattiverie politiche (e spesso gratuite) all'indirizzo del centrodestra. Figurarsi oggi, che quella coalizione è nuovamente a un passo da governare l'Italia. Tanto più che alla prima occasione utile, questo va detto, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno alimentato una faida interna che è manna per chiunque faccia satira o voglia semplicemente seminare un po' di zizzania.
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E così, sulla Stampa, c'è solo l'imbarazzo della scelta. "'sta cosa che la maggioranza faccia l'opposizione meglio dell'opposizione è oggettivamente notevolissima", esordisce caustico Bottura. Poi via alle contumelie. Si parte con Licia Ronzulli, la fidatissima collaboratrice del Cav sul cui ruolo nel governo si è scatenato il caos, con le frizioni crescenti tra la leader di Fratelli d'Italia, futura premier, e il fondatore di Forza Italia.
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Proprio a causa dei veti della Meloni sulla Ronzulli sarebbe scattata la rappresaglia azzurra sull'elezione di La Russa al Senato. E ora? Tutto risolto, pare. "Ronzulli, verso un compromesso: potrebbe fare le telepromozioni Eminflex", è la pugnalata di Bottura. Che cala l'asso al curaro proprio su Silvio e Giorgia: "Meloni: "Non sono ricattabile". Berlusconi: "Vero. Ma ci sto lavorando". E ancora: "Silvio alza i toni nel duello con Meloni: "Occhio per occhio, dentiera per dentiera". Può bastare, per il momento.