Massimo Cacciari tombale sul Pd: "Allucinante, che partito è diventato"
La sinistra ha perso la fiducia di Massimo Cacciari. Più lapidario che mai il commento al dibattito congressuale del Partito democratico, che il filosofo definisce "allucinante". "Le prime battute sono davvero allucinanti, peggio ancora di quando è arrivato Nicola Zingaretti che almeno prometteva un minimo di esito innovativo. Ora si discute del niente", tuona senza peli sulla lingua ad Affaritaliani.it.
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Per l'ex sindaco di Venezia bisogna chiedersi "se in questo Paese possa esistere una forza politica che, in base alla sua storia, si ponga 2-3 obiettivi programmatici e che pensi soprattutto all'interesse delle masse che stanno soffrendo gravissimi disagi economici". La domanda dunque è una: "Sono capaci di elaborare programmi concreti o, come ha dimostrato il voto del 25 settembre, sono ormai solo il partito delle fasce medio-alto delle grandi città, con un elettorale soprattutto di over 65enni?". D'altronde i dem - attacca ancora Cacciari - "non stanno discutendo minimamente delle catastrofi mondiali. Non c'è alcuna autocritica, nessuna analisi e zero ragionamenti. Nessuna linea autonoma internazionale e nessuna progettualità sulle questioni sociali e su un nuovo modello di welfare".
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Da qui l'appello affinché "si sveglino quei pochi rimasti nel Pd che hanno ancora due idee in zucca, che si sveglino. Ma dove cavolo sono finiti? Abbiamo un ex segretario, Zingaretti, che dichiara che questo partito fa schifo e non fa nulla". Finita qui? Neanche per sogno, dato che Cacciari definisce "disastri" le candidature e si lascia andare a una tombale profezia: "Il Pd è vicinissimo a fare la fine del Partito socialista francese, sparire con il 4 per cento".