Paolo Mieli, "nelle loro mani". Le parole che terremotano la sinistra
"Noi di sinistra ci stiamo buttando nelle mani di un partito putiniano, i 5 Stelle". Paolo Mieli, con il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte, non è mai stato particolarmente tenero. Ma le parole pronunciate a Mezz'ora in più, il talk politico della domenica pomeriggio di Rai 3 condotto da Lucia Annunziata, hanno fatto letteralmente infuriare i sostenitori grillini sui social.
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L'ex direttore del Corriere della Sera ha contestato la deriva massimalista che rischia di prendere il Pd, con il segretario uscente Enrico Letta che potrebbe venire sostituito da figure come Elly Schlein, politicamente intenzionate a riportare i dem in area Giuseppe Conte. Il risultato, secondo Mieli, sarebbe una perdita di identità moderata del Pd in favore del populismo di sinistra che ha decretato le (relative) fortune elettorali dell'ex premier domenica 25 settembre.
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Su Twitter si sprecano i commenti del mondo a 5 Stelle, che vanno dall'ironico all'incattivito. "Mieli è di sinistra quanto Renzi e Calenda". E c'è chi arriva a mettere in dubbio la professionalità del direttore: "Mieli è considerato un grande storico, ma gli storici dovrebbero riportare i FATTI, non interpretarli e manipolarli a loro piacimento". Ma a vincere è la lettura "complottista": "Mieli e tutto il cucuzzaro filodraghiano stavano già assaporando la debacle del M5s e Conte gli ha rovinato la festa. Invece di pensare ai fascisti al governo che faranno macelleria sociale pensa ancora a chi propone un'agenda sociale e ancora rompe i cabbasisi. "Due ore di sproloqui e concret azione politica e viene da Mieli contro il M5s: prima ha detto che i 5 Stelle stanno in una controversia interna al pari del Pd e poi che il M5s è filo putiniano".