Nord Stream, Fabbri a Omnibus: "Cosa svela il quarto tubo"
Il mistero nel Mar Baltico è tutt'altro che risolto: chi ha sabotato il gasdotto Nord Stream? La Russia oppure qualcun altro? Certo, gli indizi puntano verso Mosca, ma ad oggi è impossibile avere certezze, eccezion fatta per il prezzo del gas, sempre più alle stelle. E questa vicenda si intreccia con il referendum-farsa per l'annessione delle aree del Donbass alla Russia, che verrà formalizzata in queste ore, spalancando le porte all'uso della bomba atomica a Vladimir Putin, che potrebbe nascondersi dietro all'uso dell'arma per reazione e difesa a territori russi sotto attacco. E questi territori, appunto, sarebbero quelli annessi col referendum farsa.
I due temi tengono banco a Omnibus, il programma di approfondimento del mattino su La7 condotto da Alessandra Sardoni, dove ospite in collegamento c'è Dario Fabbri, esperto di geopolitica e direttore di Domino. "Oggi è una giornata in cui c'è molto da dire. All'annessione proclamata si uniscono le esplosioni su Nord Stream. Sono esplosioni che rappresentano senza dubbio l'evento principale, parallelo, della stessa rilevanza probabilmente, o quasi, delle annessioni", rimarca.
"È difficilissime dire con certezza chi è stato. Molto interessante anche la cautela delle cancellerie europee ad attribuire delle colpe. Probabilmente sono stati i russi: i tubi sono 4, uno è stato lasciato in funzione. È strano che chi vuole sabotare l'infrastruttura lasci un canale aperto, come a dire: se volete cambiare idea...", sottolinea Fabbri, mostrando di avere delle idee piuttosto chiare. "Non ne ho idea con ufficialità come ovvio, ma se cercassimo il colpevole il modus-operandi puntano verso la Russia, in questo momento", rimarca.
Dunque, il referendum: "Sulle annessioni, tra le molte ragioni per cui sono una farsa innanzitutto il fatto che parte della popolazione è stata deportata. Poi non c'è stata una campagna elettorale per il no all'annessione. Il voto è stato preso addirittura casa per casa, sotto stress, con uomini armati che entrano in casa e ti dicono che devi votare", ricorda. E proprio oggi ci sarà il Consiglio di sicurezza Onu, dove verrà posto il veto della Russia. Verrà isolata la posizione di Mosca ma non molto di più, un atto quasi simbolico. Però, sottolinea Fabbri, "sarà interessante vedere la posizione cinese. Solitamente in questi casi la Cina si astiene, ma se votasse contro sarebbe interessante. Non credo, sinceramente, anche se la Cina ha condannato i referendum", conclude Dario Fabbri.
Dario Fabbri a Omnibus, qui il video dell'intervento