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Cacciari travolge Letta e Pd: "Putt***, ecco perché perdono"

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Pochi giorni dopo il voto è Massimo Cacciari a commentare l'esito, non senza lanciare qualche frecciata alla sinistra. Per prima cosa il filosofo boccia la scelta di Enrico Letta, e di tutto il Partito democratico, di puntare sullo spettro del fascismo. "Non è servito a niente - liquida raggiunto dall'Adnkronos -. Non avrà fatto perdere voti ma non ha certo fatto guadagnare un voto". Il motivo è chiaro: l'ex sindaco di Venezia ribadisce che parlare dello "spauracchio del fascismo sono putta***. Il fascismo si colloca in una situazione storica completamente diversa. La dimensione culturale e intellettuale del fascismo è completamente diversa, qui ci saranno quattro deficienti che faranno il saluto romano ma non scherziamo".

 

 

E gli elettori lo hanno capito, al punto che hanno votato Fratelli d'Italia come primo partito, affidando al centrodestra la guida del Paese. Eppure per Cacciari questa non è la sola motivazione: "È stata votata - aggiunge - perché nuova, perché è stata all'opposizione e non era direttamente responsabile, o almeno non lo appariva. Gli italiani dicono 'proviamoli', e adesso hanno provato la Meloni". Difficile comunque fare previsioni. Il timore del filosofo è che FdI segua la parabola dei Cinque Stelle e di Matteo Renzi: "Ci sono tutti i presupposti", afferma. 

 

 

A nulla secondo l'ex primo cittadino servono le sue abilità, perché manca il gruppo dirigente: "Berlusconi, Lega, Fratelli d'Italia...si salvi chi può". Certo, "potrebbe avere chance se fosse capace di coinvolgere personalità di respiro internazionale, e cercherà di farlo perché la signora non è stupida, ma sarà molto difficile, anche perché il risultato è stato straordinario per lei ma non per il centrodestra". 

 

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