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Tomaso Montanari contro Meloni. "Spero non in orbace", Gruber sbalordita

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"Come si risveglierà l'Italia il 26 settembre? Spero non in orbace". Quella di Tomaso Montanari, professore rettore dell'Università per stranieri di Siena e tra i più agguerriti anti-Meloni, anti-Salvini e anti-Berlusconi d'Italia, non sta scherzando. E Lilli Gruber, che lo ha chiamato come ospite a Otto e mezzo su La7, non può non sgranare gli occhi capendo la "portata" della provocazione di Montanari.

 

 

 

Secondo l'intellettuale, insomma, una vittoria del centrodestra alle urne fra 3 giorni potrebbe comportare il rischi concreto di un ritorno del fascismo, come suggerisce alla divisa indossata nel Ventennio dagli uomini del regime di Benito Mussolini. Di cui Giorgia Meloni, conferma Montanari, sarebbe erede ideale. Troppo anche per Lilli la Rossa.


"Spero non in orbace". Guarda il video di Montanari a Otto e mezzo

 

"Sono preoccupato - conferma lo storico dell'arte commentando le immagini del comizio finale di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia a piazza del Popolo a Roma -. C'è uno scivolamento ulteriore in una retorica di destra molto dura. C'è un'esaltazione collettiva, si annusa il sangue del nemico. Quello che doveva essere il più moderato, Berlusconi, ha parlato di invasione di clandestini! C'è la convinzione di aver già vinto e di parlare a nome degli italiani. Intanto vedremo quanti italiani voteranno, ma parlare a nome di tutto il Paese è comunque un tratto pericoloso e scivolosissimo, soprattutto quando si tratterà di mettere le mani sulla Costituzione e la democrazia. Abbiamo un assaggio di quello che potrebbe succedere se la destra stravincerà le elezioni. C'è poco da stare tranquilli".

 

 

 

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