Centrodestra, Paolo Mieli e la profezia sul dopo-voto: "Vedremo se funziona"
È un Paolo Mieli scettico quello ospite ad Agorà nella puntata di lunedì 12 settembre. In collegamento con Rai 3, il giornalista lancia una frecciata al centrodestra, reo - a suo dire - di "fare campagna elettorale per conto suo". Una scelta che potrebbe non pagare: "vedremo dai risultati se funziona - spiega per poi raddrizzare il tiro -. Gli elettori ci sono abituati. In caso di vittoria credo che troveranno una sintesi, com'è sempre accaduto".
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Per l'ex direttore del Corriere della Sera a mettere i bastoni tra le ruote alla coalizione Fratelli d'Italia-Lega-Forza Italia alcuni temi al centro del dibattito, come le sanzioni alla Russia. "Questa varietà di posizionamenti sarà un problema per il centrodestra - tuonava anche a Tagadà -. È molto facile rispondere. Io sposo la causa Ucraina, ma, da quello che vedo nei sondaggi, agli italiani importa poco della difesa dell’Ucraina e dell’Occidente. Sono molto più attenti ai termosifoni, agli apparecchi di raffreddamento, all’energia, ai costi che aumentano".
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In ogni caso per il giornalista la vittoria del centrodestra appare sempre più scontata, tanto da lasciarsi andare a una promessa: "È impossibile. Se sbaglio due previsioni di seguito, prometto che mi presenterò solo per chiedere scusa agli spettatori". Già nei mesi in cui il Parlamento si apprestava a votare il nuovo presidente della Repubblica, Mieli prese un vero e proprio abbaglio: "La previsione era che Draghi sarebbe stato eletto Presidente della Repubblica" e invece a sorpresa Sergio Mattarella è stato rieletto.