Vittorio Sgarbi, "effetto Guazzaloca": il segreto che può ribaltare il voto
Vittorio Sgarbi si è presentato a Bologna per parlare della sua candidatura, e come sempre ha dato spettacolo. Il critico d’arte ha lanciato la sfida a Pier Ferdinando Casini, che si presenta nella città “rossa” per eccellenza sotto le spoglie del Pd. Ai bolognesi Sgarbi ha fatto una promessa, quella di un “effetto Guazzaloca”.
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Il riferimento è al sindaco civico che nel 1999 riuscì a vincere con il sostegno del centrodestra, abbattendo il mito della Bologna rossa. Tra l’altro a sostenere la candidatura di Sgarbi ci sono anche i no Green Pass del movimento Io Apro, che il critico d’arte ha sostenuto in presenza durante le fasi più calde dell’emergenza Covid. Assenti, invece, rappresentanti leghisti, segno che nella coalizione c’è ancora qualche tensione con Fratelli d’Italia, che ha organizzato la conferenza di Sgarbi.
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“La mia candidatura - ha dichiarato - non è del centrodestra e basta, è dei cittadini che vogliono essere liberi contro il Green Pass e contro il coprifuoco. Al tempo ho parlato a lungo di questo con Giorgia Meloni e mi disse che non c’era ragione al mondo per chiudere i ristoranti alle sei”. A proposito della Meloni, il critico d’arte è convinto che toccherà a lei salire a Palazzo Chigi in caso di vittoria del centrodestra: “Il partito che ha il più alto consenso esprime il presidente del Consiglio. Servirà un governo politicamente riconoscibile, fatto di persone competenti”.