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Niccolò Ghedini, l'ultima telefonata a Berlusconi: "Devi candidare lei"

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"Al mio posto candida lei". La frase che Niccolò Ghedini ha pronunciato a Silvio Berlusconi, pochi giorni prima di morire per leucemia a 62 anni, sa tanto di "testamento politico". E una conferma dell'incredibile lucidità e passione politica del senatore di Forza Italia, che ha chiesto al Cav di sostituirlo, a Padova, con l'amica e collega Elisabetta Alberti Casellati.

 

 



Candidare la presidente del Senato uscente al seggio "sicuro" nella città-casa di entrambi: questo, secondo la ricostruzione del Giornale d'Italia, l'invito fatto da Ghedini nel corso di una telefonata al suo amico, cliente e leader di partito. "L'ex avvocato di Berlusconi - riporta il quotidiano - aveva una forma di leucemia che lo ha stroncato all'età di soli 62 anni. Prima di morire però ha chiamato il suo grande amico per lanciargli una sorta di avviso: candidare l'attuale presidente del Senato nel 'suo' Veneto, nel seggio 'sicuro' di Padova. Casellati è infatti originaria di Rovigo".

 

 

 

 

Secondo il retroscena, tuttavia, "Berlusconi sembrerebbe non essere d'accordo in quanto sarebbe occupato - riferisce sempre il giornale - a piazzarci Anna Maria Bernini. Casellati così andrebbe in Molise, probabilmente a Campobasso, mentre il seggio di Padova spetterebbe all'ex Ministro per le politiche europee. Casellati tra le altre cose è impegnata anche in una sua riconferma a Palazzo Madama. La seconda carica dello Stato non vuole perdere il posto da Presidente del Senato e allo stesso tempo avrebbe avuto in programma di correre nel collegio uninominale di Veneto 1. Che comprende le provincie di Rovigo, Belluno e appunto Padova".

 

 

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