Tommaso Cerno contro Letta: "Cosa signifca candidare Crisanti e Speranza"
"Una follia". Tommaso Cerno, ex penna di Repubblica e L'Espresso, bastona Enrico Letta e la sua decisione di candidare Andrea Crisanti, virologo star in tv, come capolista del Pd nel collegio Europa. Cerno è stato eletto con il Pd al Senato nel 2018, ma dopo pochi mesi si è staccato dal Nazareno non rinunciando mai a essere "battitore libero". Dopo aver abbandonato in tempi non sospetti ogni velleità di venire ri-candidato, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente su Rete 4 il giornalista-onorevole si può permettere così di picchiare duro sul capo del suo (ex) partito.
"Se il Covid torna aggressivo...". Crisanti, la frase che può rovinare il Pd
"Letta ha candidato Crisanti e la prima cosa che Crisanti ha detto è che il ministro Roberto Speranza ha fatto un sacco di errori - sottolinea Cerno -. Allora fai a meno di candidare Speranza e scegli lui e manda via l'altro, ma se li candidi tutti e due vuol dire che non sai nemmeno da dove si comincia". E il sindaco di Firenze Dario Nardella, ex renziano rimasto nel Pd, scuote il capo nell'evidente tentativo di difendere il suo capo Enrico Letta.
"L'impressione che dà Letta è quella della disperazione", prosegue Cerno parlando di "scelta folle". La questione interna della liste nel Pd "è aperta da 10 anni ma non riguarda minimamente il futuro dell'Italia - prosegue l'ospite della Gentili nella sua intemerata -. Candidare Crisanti nel 2019 poteva avere un senso, ma dopo 3 anni che tutto il mondo convive con questa cosa, fare capolista uno che di mestiere fa l'emergenziologo significa che tu in 3 anni sei ancora all'emergenza, non hai fatto nulla in 3 anni e sei stato anche in due governi".
"Se con il Covid governavano loro...". Letta, orrore politico su Salvin e Meloni