Antonio Scurati è uno scrittore, vincitore del Premio Strega del 2019. Intervistato da Repubblica, non ci è andato affatto per il sottile con Giorgia Meloni: il tema è sempre lo stesso, quello del fascismo, nonostante di recente la leader di Fratelli d’Italia abbia nuovamente preso le distanze. Una presa di posizione che però non ha convinto Scurati: “È lo scaltro tentativo di rifarsi una credibilità politica”.
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Botta e risposta serrato tra Francesca Schianchi e Debora Serracchiani a InOnda su La7. Al centro del dibattito c'&e...“Un patetico trucco - ha aggiunto - nel senso di inganno, in vista delle elezioni. Anche sul piano della vacuità verbale, sono abiure insoddisfacenti e parziali. Non c’è abiura del fascismo, solo di alcuni aspetti violenti. Ma il fascismo è anche una cultura politica. E una leader che viene da quella storia dovrebbe prendere le distanze anche da quella. E invece Meloni è esattamente nel solco di Mussolini, più che sul fronte del fascismo su quello del populismo. L’opportunismo funambolico, la prontezza a rinnegare, ad abiurare, fu una delle caratteristiche più efficaci del Duce nella sua scalata al potere”.
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«Le famose parole chiare sul fascismo sono almeno vent' anni che le ripeto. La sinistra fa finta che non le ab...Poi Scurati ha condiviso la sua analisi sul perché le destre continuano ad avanzare: “Un processo che va avanti dalla fine degli anni Novanta, da quando l’orizzonte dell’Occidente europeo si è immalinconito. Hanno cominciato a prevalere le passioni tristi, le paure, i rancori ed è lì che si sono rafforzati i partiti che non hanno idee proprie ma mettono in atto la supremazia tattica del vuoto, guidano le masse seguendole e soffiando su queste passioni tristi. Proprio come fece Mussolini cent'anni fa”.