Sondaggio, dove crollano Pd e sinistra: il crac dopo lo strappo di Calenda
Stime al ribasso per il centrosinistra. Dopo la batosta arrivata da Carlo Calenda, per Enrico Letta arriva quella dei sondaggisti: "Una compagine con dentro Pd, + Europa, Verdi e Sinistra italiana - spiega Antonio Noto di Noto sondaggi - può ambire al 26 per cento e sarebbe assai lontana dal centrodestra". Già - mette le mani vanti - era "difficile la rimonta sul centrodestra con Calenda, figurarsi senza Azione". Altrettanto preoccupato per le sorti dem Lorenzo Pregliasco. Il direttore di YouTrend, commentando il divorzio politico, ricorda che "si tratta di uno strappo subito dal Pd che segue lo strappo del M5S. Il Nazareno si ritrova con una mini coalizione Pd-Più Europa-Sinistra e Verdi". Coalizione troppo ristretta per poter pensare a una scalata.
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Non tutti però sono d'accordo. Dalle parti di Tecnè, Carlo Buttaroni spiega al Corriere della Sera la corenza che si respira nel Pd: "A questo punto la nuova coalizione di centrosinistra assume un perimetro di tipo socialista, su cui si può riconoscere tutto l'elettorato di centrosinistra". Troppo presto comunque per cantare vittoria. L'esito - e su questo gli esperti sono d'accordo - è ancora incerto. "Un dato dovrebbe far riflettere: a oggi solo il 31,8 per cento dell'elettorato sa chi votare - prosegue Buttaroni -. Un elettore su tre è orientato, il resto è un mare aperto. Segno che è tutto in evoluzione".
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Oltre al Pd, a pagare un caro prezzo è Azione. Tutta colpa del suo leader che, a detta di Pregliasco, "appare un leader poco coerente, poco credibile, sia da destra sia da sinistra. Oggi fa più fatica a togliere consensi al centrodestra perché fino a un'ora fa stava con il Pd, e anche al centrosinistra perché viene visto come un partner inaffidabile".
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