Controcorrente, Maglie asfalta la sinistra: "In questo paese del ca***". Razzismo, la lezione
A Controcorrente, nella puntata in onda mercoledì 3 agosto su Rete 4, si discute della morte di Alika, l'ambulante ucciso senza ragioni a Civitanova Marche. La sinistra ha cavalcato il caso, accusando il centrodestra e, più in particolare Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Quanto basta a far infuriare Maria Giovanna Maglie: "Trovo estremamente pericoloso la commistione tra accuse di razzismo e la vicenda di un omicidio efferato ma comune come quella di cui state parlando".
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Come ricorda la giornalista, "è stato ucciso un nigeriano, ma poteva essere ucciso anche un mendicante svedese da un uomo che era stato cacciato dal lavoro per i suoi gesti di violenza, diagnosticato come bipolare/borderline e con un tutore a 100 km di distanza". Da qui l'amaro sfogo: "In questo paese del cavolo, nel quale troviamo un pretesto psicologico per qualunque fidanzato che ammazza la fidanzata, qualunque marito che ammazza la moglie e la mamma il figlio, insomma troviamo per tutti una giustificazione, qua invece ci stiamo interrogando sul razzismo".
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Eppure, conclude alterata, "questo non è un paese razzista secondo la mia scandalosa opinione". Una tesi già espressa dalla Maglie giorni fa su Twitter, contestando un titolo del quotidiano Repubblica: "No, Alika non è il nostro Floyd, non è un nero soffocato da un poliziotto violento, è un mendicante ucciso da uno psicopatico, certo nell'indifferenza di un paese troppo assuefatto alla violenza. No, Alika non è il nostro Floyd, e questo è un titolo infame".
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