Controcorrente, la frase con cui Luttwak sconvolge Veronica Gentili: gelo a Mediaset
Le cannonate di Edward Luttwak gelano Veronica Gentili e i telespettatori di Controcorrente, su Rete 4. Il politologo e consigliere strategico americano è fedele alla realpolitik fino a sembrare guerrafondaio, tanto diretto da apparire brutale, disincantato a tal punto da sfondare il muro di un simpaticissimo (dal punto di vista televisivo) cinismo.
Era la macchina polemica di ogni talk: pochi, politicamente scorretti secondi per ribaltare una puntata. Con l'inizio dell'invasione russa in Ucraina, però, il professore ha svelato una inedita attitudine "riflessiva": più pacato del solito, meditabondo, quasi ponderato nei suoi giudizi. Ci voleva allora la crisi di governo e l'aria di elezioni anticipata a risvegliarne umori e fulgori.
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Sorpresa, però: il Luttwak punto di riferimento dei "sovranisti", fino a qualche mese fa, si riscopre oggi più draghiano di Draghi. «Quello che è successo ci ha tolto credibilità nel mondo?», domanda la Gentili. «Prima di tutto ha tolto credibilità in Italia. A Venezia una mia amica mi ha detto che tutte le persone rispettabili che lei conosce erano allibite quando è caduto il governo Draghi a causa del fatto che un signore Conte, un signor Berlusconi e un signor Salvini volevano sabotare il ruolo del governo Draghi nella situazione strategica». Possiamo solo immaginare l'espressione della Gentili, non inquadrata dalla regia.
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Ma Luttwak procede imperterrito, come un Caterpillar: «C'è una guerra in corso, nel vostro programma la parola non è stata menzionata ma è destino di tutti i Paesi che si trovano in un continente in cui c'è una guerra non hanno più il lusso di fare la politica come vogliono. Perché o devono essere del partito della resistenza o del partito che vuole fare arrendere, e da queste scelte non si può fuggire». Bentornato Luttwak, eri mancato a molti.