Controcorrente, profezia-Senaldi: "Candidato premier del centrodestra? Come andrà a finire"
Nel centrodestra si bisticcia sul nodo del candidato premier, anche se la legge non scritta recita, da tempo, che il premier lo farà il leader del partito che otterrà un voto in più alle elezioni. Insomma, in caso di vittoria, appuntamento al prossimo 25 settembre. Eppure la sinistra e i suoi quotidiani hanno già individuato il bersaglio grosso, quello contro cui scaricare fango e odio: Giorgia Meloni, leader di quei Fratelli d'Italia che, ad oggi, sono indicati come partito di maggioranza relativa.
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E su questi due punti ragiona Pietro Senaldi, condirettore di Libero, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente, nella puntata in onda su Rete 4 nella serata di martedì 26 luglio. Nel mirino di Senaldi ci finisce subito la sinistra: "Non sapendo chi comanda tra loro, hanno però già deciso che nel centrodestra comanda la Meloni. La loro strategia elettorale infatti è schiacciare il centrodestra solo sulla destra: il cavallo di battaglia della sinistra è arriva Pinochet, se vince la Meloni".
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"Comunque - riprende -, nel centrodestra non indicheranno il leader, per due ragioni. Primo non lo hanno mai indicato, hanno sempre detto che chi ha più voti esprime il premier. E secondo perché essendo tre partiti in competizione, ben distinti, dentro a una unica alleanza avere tre potenziali front runner, come li chiamerebbe Enrico Letta, spinge tutti gli elettori di centrodestra ciascuno ad andare a votare. Il leghista per Salvini, il fratello d'Italia per la Meloni e il forzista per spingere Berlusconi", conclude Pietro Senaldi.