Controcorrente, De Bortoli: cosa può accadere dopo il voto, scenari da incubo
Grande caos sotto al cielo della politica in questi primi giorni di campagna elettorale. A tenere banco, su tutti, è il tema delle alleanze: rebus irrisolvibile, ad oggi, per il centrosinistra. Ma anche nel centrodestra, dove tutto sembrava più semplice e scontato, come è noto le tensioni tra gli alleati stanno esplodendo, in particolare sul tema del candidato premier.
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E proprio di alleanze e candidati premier, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente su Rete 4, fa il punto Ferruccio De Bortoli, firma ed ex direttore del Corriere della Sera, il quale smaschera Carlo Calenda e il suo vano tentativo di tirare per la giacchetta Mario Draghi, invocato come candidato presidente del Consiglio.
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"Draghi ha sempre detto che non è disponibile. Quindi quella di Calenda era una speranza. E ha dovuto ovviamente subito proporre la soluzione B, che poi è se stesso. È chiaro che qui c'è un tema che riguarda anche la cosiddetta agenda Draghi, ma è ovvio che Letta non poteva che dire che lui è il front runner", sottolinea De Bortoli.
E ancora, aggiunge: "Ma non è obbligatorio indicare il candidato premier. Tra l'altro siamo in un sistema elettorale in cui le alleanze, alla fine, si fanno dopo. Questo sistema elettorale nel 2018 ha creato tre governi con alleanze che tutti hanno escluso. Poi, ad un certo momento il tutto dipenderà dai rapporti di forza all'interno della coalizione di partiti che vincerà", conclude De Bortoli. Insomma, tutto è possibile. Anche dopo il voto. E l'ultima legislatura, quella che sta per terminare, lo insegna...