Giuliano Ferrara: "Chi voto e perché". Scelta sconcertante il 25 settembre
Dichiarazione di voto per Giuliano Ferrara. In un articolo su Il Foglio il giornalista confessa che non voterà Giorgia Meloni né Matteo Salvini e nemmeno Silvio Berlusconi. No, rivela: "Voto Pd, perché il grigiore dell'ultimo partito costituzionale, in attesa di una leadership e di un vero programma politico e di interessi sociali, è civilmente da preferire a ogni altra scelta. Lo voto anche se mi trovo l'ex gilet giallo Giggino Di Maio nel collegio uninominale, non sono schifiltoso, non me lo posso permettere. L'agenda Draghi, in bocca al medesimo e nelle sue mani di governo, con gli old boy e gli undici ministri del Bisconte, è una figata pazzesca".
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Detto questo, continua Ferrara, "non è che perché uno è draghista efferato e vota Letta con gli occhi di tigre che si deve bere come una limonata le scemenze da ztl e da Sciences Po. Italia tradita, Vergogna, grazie Mario, scusa Mario, sordomuti per Mario, cataclisma dopo Mario, Pnrr ripetuto a tiritera come una pernacchia, e i mercati che non perdonano, e la Nato *vaffancul*** dall'Italia, perché un governo è stato sfiduciato dal Parlamento".
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L'agenda Draghi, conclude l'Elefantino, "dovrebbe essere una coalizione di forze reali o di partiti che punta a governare e spiega per fare cosa con attenzione agli interessi sociali rappresentati". "Il Metropolitan Gala della sinistra fighetta ha cercato in Draghi una bandierina mondana, sbagliando indirizzo, e ora è il momento del ballo delle debuttanti con Gelmini Brunetta Carfagna".