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Enrico Mentana, l'avvertimento sulle dimissioni di Draghi: "Due segnali pericolosi"

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Enrico Mentana torna a soffermarsi sulla crisi di governo. In attesa, come tutti, del discorso di Mario Draghi alle Camere previsto per mercoledì, il direttore del tg di La7 commenta su Facebook: "Mario Draghi fu chiamato dal Presidente della Repubblica per guidare un governo di unità nazionale, cui aderirono quasi tutte le principali forze parlamentari. La crisi di consensi e la scissione subita dalla principale di queste forze hanno indotto il suo leader a mettere in discussione quella adesione. Per questo il presidente del consiglio, che non è parlamentare né espressione di un partito o di una coalizione, ha deciso di dimettersi".

 

 

E ancora, mettendo le mani avanti e ribadendo che "fin qui è tutto lineare". A differenza di altre situazioni che si sono generate: "Lo è molto meno lo psicodramma che si è avviato di lì in poi, quasi che le forze politiche improvvisamente avessero paura di perdere il tutore, e di doversi riprendere le loro rispettive responsabilità. È come se in Formula 1 i piloti e le loro scuderie chiedessero alla Safety Car di restare ancora in pista mentre sta rientrando ai box, per timore di riprendere il Gran Premio".

 

 

Da qua quella che pare essere una frecciata al Movimento 5 Stelle e al Pd: "Così però - attenzione - si rischia di trasmettere agli elettori due segnali pericolosi: che quel premier è meglio di ogni leader eletto, e che una scelta di emergenza è preferibile allo strumento principe della democrazia rappresentativa, il voto".

 

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