Zelensky, Vittorio Feltri: come gonfia il suo portafogli durante la guerra
Personalmente non ho nulla contro il signor Zelensky. Del resto, come potrei? Neppure ho avuto il dispiacere di conoscerlo. Pacifico per di più è che egli è presidente dello Stato aggredito e non già dello Stato aggressore. Su questo elemento oggettivo non si discute. Non mi sarebbe nemmeno consentito osservare sommessamente che il premier ucraino non è che un comico travestito da statista, dato che in Italia i giullari mascherati da politicanti non mancano, basti considerare la genesi del Movimento Cinque Stelle e qui mi fermo. Tuttavia, come è ormai arcinoto, non condivido l'accanimento di Zelensky nel resistere a costo della pelle del suo intero popolo e nel chiedere (anzi pretendere) armi all'Occidente, ancora e ancora. Se il nostro obiettivo è la pace, tutto ciò è controproducente alla sua costruzione. Inoltre ho difficoltà a comprendere la diffusa esaltazione di quest' uomo che fino a ieri era un Signor Nessuno, mentre oggi è un eroe più famoso di Superman. I giornali di tutto il globo gli dedicano copertine, lo fanno persino le riviste più mondane, come fosse una star, se ne lodano lo stile, il portamento, il comportamento, lo charme (che non possiede).
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Tutto ciò è indicativo di un bisogno umano di venerazione, di adorazione, rischioso allorché viene indirizzato e rivolto nei confronti di un altro essere umano, il quale, a causa della sua limitatezza e imperfezione, non dovrebbe essere trasformato in oggetto di culto. Eppure è tutto un Zelensky di qua, Zelensky di là. Quanto basta per rendermelo indigesto.
L'ultima notizia è che Zelensky, alla prese con una sanguinosa guerra, stia cercando di affittare la sua villa a Forte dei Marmi, cosa che dovrebbe rendergli per il solo mese di agosto almeno 10 mila euro. Mi stupisce, anzi trovo addirittura ridicolo, che un tizio affaccendato in un conflitto di queste proporzioni si occupi di economia domestica personale. Immagino Volodymyr Zelensky con la sua maglietta verde militare che probabilmente non si sfila neanche sotto la doccia parlare al telefono con chi lo informa che Putin ha sferrato un altro attacco mortale e subito dopo chiamare il suo immobiliarista per sapere se riuscirà a recuperare qualche migliaio di euro dalla locazione della sua dimora estiva in Toscana, precisamente in Versilia.
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Quella stessa Versilia dove Zelensky avrebbe voluto che i russi, i quali laggiù hanno comprato in questi anni ville, hotel e stabilimenti, non mettessero mai più piede, non per colpa loro ma per colpa di Putin. Questa fu la sua richiesta all'Italia: non ospitate i russi e sequestrate il loro yacht. E chi sa se l'ucraino accetterebbe di affittare la sua abitazione estiva ad un cittadino russo? Dopotutto, nonostante le ostilità, il sangue, le bombe, l'invasione, la resistenza, i sequestri dei beni e il congelamento dei conti bancari dei russi, nonostante l'invio di armi, le richieste di invio di armi, la minaccia nucleare, le dichiarazioni ardite di tutti i capi di Stato, a quanto pare Forte dei Marmi, pure quest' anno, è piena di affezionati turisti russi che prendono il sole, fanno il bagno, pranzano, cenano e si rilassano accanto ad affezionati turisti ucraini. Risulta che neppure si guardino in cagnesco, come si usa dire, bensì quasi con una sorta di sguardo complice, solidale e rassegnato, come per comunicare: «Beh, a noi è toccato quello lì, ma pure a voi quello là».
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