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Tetsuya Yamagami, cosa spunta dal passato dell'assassino di Shinzo Abe

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Si chiama Tetsuya Yamagami, l'uomo che nella mattinata di venerdì 8 luglio ha ucciso Shinzo Abe. L'ex primo ministro giapponese, 67enne, è stato colpito da un proiettile durante un evento elettorale. Le sue condizioni sono apparse fin da subito gravissime e il suo cuore ha smesso di battere una volta arrivato in ospedale. Ma chi è il 41enne responsabile dell'attentato subito intercettato e fermato dagli agenti? Dalle prime indiscrezioni sembra che Yamagami abbia prestato servizio nella fanteria di Marina dal 2002 al 2005. L'uomo, dalle prime parole pronunciate, non avrebbe agito per motivi ideologici quanto più per rabbia. 

 

 

In ogni caso secondo gli inquirenti Yamagami avrebbe meditato l'attacco, tanto che nella sua abitazione sono stati rinvenuti diversi esplosivi. La stessa arma utilizzata per colpire Shinzo Abe era rudimentale. Le immagini mostrano che il 41enne aveva una sorta di tracolla nera, ossia due canne tenute insieme e avvolte da nastro isolante nero, quindi un'impugnatura. Un'arma simile a una doppietta, costruita - è l'ipotesi - seguendo tutorial online.

 

 

A differenza degli Stati Uniti in Giappone è molto complesso ottenere un'arma e per farlo serve iscriversi a un club di caccia o di tiro al bersaglio, poi superare un esame scritto e sottoporsi a una perizia mentale e a un controllo su eventuali precedenti penali. Ma non solo, perché seguono alcune lezioni sul come maneggiare l'arma e diverse domande della polizia, che verifica condizioni di lavoro, condizioni economiche ed eventuali precedenti dei familiari. Infine, superato il tutto, il richiedente dovrà dotarsi di cassaforte e farla ispezionare dagli agenti. Abe sarebbe stato nel mirino del suo assassino da tempo. Si presuppone infatti che il 41enne abbia seguito il bersaglio in altre occasioni e piano piano compreso come avvicinarsi a lui il più possibile. 

 

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