Marmolada, Maria Teresa Meli: "Una cosa tremenda, ma...". Parole pesantissime
Il giorno dopo la tragedia sulla Marmolada, L'Aria Che Tira dedica un'intera puntata al cambiamento climatico. Ospite in studio su La7 nella puntata di lunedì 4 luglio, Maria Teresa Meli. È lei a fare un'analisi controcorrente di quanto accaduto. A rivolgerle la domanda, Francesco Magnani: "È facile dire è colpa del cambiamento climatico e non c’è nessuna responsabilità imputabile all’uomo - chiede il conduttore -, però 10 gradi alle 4 del pomeriggio di una domenica di luglio… È solo imprudenza di chi a quell’ora doveva starsene comodamente in rifugio? O bisogna fermare l’industria del turismo della montagna?". Immediata la replica della firma del Corriere della Sera: "È colpa del cambiamento climatico, non ci sono dubbi, peraltro della Marmolada, prima che succedesse questa cosa, si era già parlato di un ghiacciaio che si stava liquefacendo. Si sa che durerà per altri 20-30 anni al massimo, si è detto anni fa. Tutti i ghiacciai del mondo stanno facendo questa fine, anche il Perito Moreno in Patagonia ha gli stessi problemi".
Perché il ghiaccio è esploso: Marmolada, la verità-choc
Fin qui nulla di diverso da quanto già sostenuto da alcuni suoi colleghi, se non fosse che poi prosegue: "Stamattina leggevo di Messner che diceva che bisognava evitare l’escursione con quel caldo. Per cui secondo me c'è anche una responsabilità di chi va, esiste anche la responsabilità personale. È una cosa tremenda, lo capisco, ci sono tanti dispersi… Io che non sono un'amante della montagna sapevo perfettamente che la Marmolada aveva questo problema. Gli apparati turistici, sapendo che ci sono 10 gradi, non devono far arrivare su. Non so se si poteva evitare questa tragedia".
Marmolada, il video del ghiacciaio il giorno prima del crollo
Lo stesso Reinhold Messner, primo uomo della storia a scalare l'Everest senza ossigeno, ha criticato la decisione di salire la Marmolada: "Salire là, lungo la via normale, è una abitudine per chi va in montagna da quelle parti. Un alpinista bravo, però, non va sotto un saracco in questo periodo: l'arte dell'alpinismo sta nel non morire in una zona dove questa possibilità esiste e, per riuscirci, bisogna tenere occhi e orecchie bene aperti. Sempre".
Marmolada, indiscrezioni-choc sul vero numero di morti. Terrore tre i soccorritori: i rischi