Cacciari "ha cambiato casacca", la bomba: con chi si schiera, choc dalla Gruber
Si fa presto a cambiare idea, lo sa bene Massimo Cacciari. Il filosofo, che in piena pandemia non aveva risparmiato pesanti critiche a Mario Draghi e il suo intero esecutivo, ora strizza l'occhio al governo. Addirittura, è la critica arrivata su Dagospia, è diventato "filogovernativo". A vedere le ultime puntate di Otto e Mezzo su La7, sembrano lontani i tempi in cui definiva quello dell'ex banchiere "il governo servo degli americani, del pensiero unico, feroce oppressore delle nostre libertà con il Green pass". Ad ascoltare la puntata di martedì 28 giugno, l'ex sindaco di Venezia non fa che elogiare il premier: "Noi staremmo peggio molto peggio se non ci fosse Draghi", ha osservato dicendosi in disaccordo con Marco Travaglio.
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Da qui l'osservazione di Dago: "Negli ultimi cinque anni, senza mai dichiarare esplicitamente le sue preferenze politiche, il profeta d’Italia Cacciari ha tirato la volata ai governi gialloverde (Conte1), giallorosso (Conte-bis) e ancor prima con gli attacchi al governo Renzi ha contribuito all’affermazione dei pentastellati". Poi è arrivata la scissione del Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio che ha salutato i pentastellati annunciando un suo nuovo gruppo politico.
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"Il giorno dopo la loro scissione - si legge ancora -, l’ex sindaco di Venezia non ha perso tempo: ha cambiato casacca ed è diventato filogovernativo. Gli intellettuali italiani non si smentiscono mai: tra la destra e la sinistra, scelgono sempre il centro-tavola". Giusto ieri Cacciari non escludeva "un partito Draghi" con Di Maio, Renzi e Calenda e "qualche possibilità di successo".