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Controcorrente, Mario Giordano contro Cesara Buonamici: "Aborto un diritto? Cosa penso io"

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Il diritto all'aborto divide Cesara Buonamici e Mario Giordano. I due giornalisti Mediaset sono ospiti di Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, e commentano in maniera diametralmente opposta quanto accaduto poche ore prima negli Stati Uniti, dove la Corte Suprema ha ribaltato la storica sentenza Roe contro Wade del 1973 annullando così il diritto costituzionale all'aborto.

 

 

 

 

Mentre in tutta l'America si sono scatenate roventi polemiche e i singoli Stati si preparano a legiferare in maniera autonoma sull'aborto (i governatori democratici hanno già invitato le donne a varcare i confini per ottenere il diritto all'aborto che verrà negato in molti Stati a guida repubblicana, soprattutto nel Sud del Paese), il dibattito lambisce anche l'Italia. Il Vaticano chiede di riaprire la questione, la politica procede coi piedi di piombo. 

 

 

 

 

"Obama ha detto che torniamo indietro di 150 anni - spiega la Buonamici, mezzobusto del Tg5 -, secondo Trump è stata fatta la volontà di Dio. Come donna sono assolutamente contraria a questa sentenza, trovo che sia un delitto non garantire questo diritto costituzionale alle donne. E' una sentenza molto grave, che non passerà inosservata nel resto del mondo".

 

 

 

 

Sul versante opposto Giordano: "Nel merito della scelta, da cattolico, sono convinto che la vita sia nel momento del concepimento. Non è un ritorno indietro tutelare i più deboli, e il più debole è il bambino, il nascituro nel momento in cui viene concepito - sottolinea il conduttore di Fuori dal Coro -. Non penso che sia un arretramento sul piano dei diritti la tutela del nascituro, lo so che ho detto una cosa stravagante e strana ma è quello che penso".

 

 

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