Gaia Tortora contro Marco Lillo: "L'assoluzione non è una notizia?", ecco cos'è il "Fatto"
A pochi giorni dal 39esimo anniversario dell'arresto di Enzo Tortora, la figlia Gaia diventa protagonista di un acceso dibattito proprio sulla giustizia. Ospite di Quarta Repubblica su Rete 4, la giornalista di La7 si scaglia contro Marco Lillo. Tutto ha inizio da un servizio dedicato a Mario Tirozzi. L'uomo, un fiorista, ha trascorso ventuno mesi in carcere da innocente. Una storia che ricorda molto quella del conduttore televisivo, ingiustamente accusato di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. E così la Tortora viene colpita nel profondo quando la firma del Fatto Quotidiano se ne esce: "Non so se Il Fatto ha dato notizia dell’arresto di Tirozzi, ammetto che probabilmente non avremmo dato notizia della sua assoluzione. È la regola della notizia. La colpa di noi giornalisti è dare grande enfasi alle notizie quando ci sono gli arresti, ma non bisogna essere ipocriti". Immediata la reazione dell'interlocutrice, che nello studio di Nicola Porro sbotta: "È una roba orrenda, stai dicendo una cosa micidiale".
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"Io sto uscendo dall’ipocrisia - rincara Lillo -. Purtroppo è una regola dell’informazione. Se in una scuola di giornalismo diciamo che questa cosa non è vera, non diciamo la verità. Se in un bar dicessimo che c’è un traffico di stupefacenti la gente ci ascolterebbe, se dicessimo che c’è un signore assolto, non si girerebbero. C’è un dato di fatto che dobbiamo correggere, non affermo che sia giusto. Devi partite da questo presupposto, questo problema c’è. È un problema strutturale dell’informazione. Qualsiasi direttore ha il problema di venderlo il giornale".
Ma la conduttrice non ci sta: "Non è che vi salva uscire dall’ipocrisia, non è una regola dell’informazione, ma di certa informazione. Cambiamola. Sei vicedirettore del Fatto, per fortuna adesso i vostri lettori sanno qual è il meccanismo che vi spinge a fare determinate aperture. Sono contenta di quello che hai detto. Avete stroncato decine di persone poi risultate innocenti. ‘Boschi assolto’, dopo mesi di campagna, lo avete messo a pagina 14 perché questa è la regola. Posso dire che non la accetto? La regola mia è la mia coscienza, il mio buonsenso". Frasi su cui Lillo riesce anche a indignarsi: "Non è bello quello che stai facendo. Sto parlando di giornalismo in generale. Ti posso elencare decine di casi in cui il tuo tg ha dato notizia di persone poi assolte".