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Toni Capuozzo, segreto inconfessabile: "So come finirà la guerra. E dopo, la Cina..."

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Tony Capuozzo fotografa in modo schietto e semplice la situazione in Ucraina. L'inviato di guerra del Tg5 e conduttore di Terra!, non usa giri di parole e di fatto mette in guardia Zelensky da una guerra che ha un solo finale: l'avanzata dei russi e la resa di Kiev. Le parole di Capuozzo sono durissime: "È Kiev che chiede ai suoi, al fronte, di tenere duro, a costo di grandi perdite, e con il rischio di essere accerchiati, a non voler indietreggiare.  Che tattica è ?  Una tattica politica più che militare, per forzare la mano agli alleati – più armi e più in fretta – e coinvolgerli sempre di più. Senza la Nato in guerra non ti riprenderai mai il Donbass". E di fatto Capuozzo sottolinea anche le mosse di Joe Biden che sempre più si sta eclissando dal conflitto: "Il guaio, per gli ucraini, è che neppure a Washington credono più alla svolta, e anzi temono una Caporetto ucraina. Forse è meglio negoziare prima che sia tardi, prima che Putin si faccia ingolosire dalla linea del Dniepr e da Odessa, si dicono tra loro quelli che avevano scommesso, a marzo, sulla vittoria. Tutto può succedere, ma i miracoli in guerra sono rari".

 

Poi profetizza la fine del conflitto con un accordo sul Donbass che potrebbe segnare la resa dell'esercito di Zelensky: "Nel mormorio,  facile ci sia la necessità di tastare il polso a Zelensky, che rischia di essere colpito alle spalle dai suoi, se dovesse dare prova di realismo. Facile che ci siano premi di consolazione per un’Ucraina che accettasse, a denti stretti e in punta di fatto, non di diritto, l’amputazione di un Donbass allargato. E noi ? Sarebbe un boccone amaro, dopo tanti editoriali bellicosi, tante cronache di parte, tante conduzioni guerresche, tanta retorica dei politici: poca roba, storie paesane, da Copasir de noantri".

 

Infine lancia un monito che riguarda la Cina e il teatro (terribile) di guerra che potrebbe aprirsi a Taiwan: "Ma forse la cosa più rischiosa è il messaggio silenzioso che arriverebbe a Pechino: si può fare. Il resto è già visto: debiti di guerra, business della ricostruzione, processi per i crimini di guerra, e una storia senza vincitori, perché stavolta abbiamo davvero perso tutti". 

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