Report, lo scoop di Ranucci su Di Battista fa esplodere il M5s: cosa mandano in onda
Non c'è pace per Sigfrido Ranucci. Ora Report, la trasmissione di Rai3 da lui condotta, perde anche gli "amici", il Movimento 5 Stelle. A non andare giù ai grillini, un recente servizio sul mondo pentastellato e sui suoi lati oscuri. D'altronde lo stesso titolo dell'inchiesta non faceva presagire nulla di buono: "Stelle cadenti". All'interno alcuni interrogativi mai chiariti, come la mancata elezione di Alessandro Di Battista a capo politico nel 2020, i presunti conflitti di interesse di Davide Casaleggio, e le indagini sui soldi della Moby dell'armatore Vincenzo Onorato. Quest'ultima una vera e propria grana che vede Beppe Grillo indagato per traffico di influenze illecite. Per finire le modalità con cui è stato nominato Giuseppe Conte leader.
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E anche se non ne fa più parte, Casaleggio difende il Movimento. Il presidente dell'Associazione Rousseau accusa la trasmissione, una volta osannata, sul Blog delle Stelle. Qui il figlio del fondatore pentastellato parla di "dieci piccole bugie". A suo dire Report avrebbe effettuato un "taglia e cuci" della sua intervista. Per questo Casaleggio la ripubblica in forma integrale, compresa una frase del cronista, che alla domanda del figlio del cofondatore che gli chiedeva cosa ne pensasse del "nuovo corso" contiano, si limita a rispondere "non posso pensare". Una risposta che per Casaleggio spiega più di mille parole "il problema di alcuni giornalisti italiani che finiscono per essere portatori di idee di altri non meglio precisati".
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E ancora, definisce un falso che Conte abbia proposto a Rousseau un contratto poi rifiutato dalla no-profit. Anzi "una bozza di contratto fu invece richiesta da Crimi". E per quanto riguarda il conflitto di interessi, "non mi ci sono mai trovato, avendo rifiutato posti da ministro e candidature". Di Dibba e della mancata elezioni, il big di Rousseau si giustifica: "Il timore più grande non era la pandemia, ma la messa in discussione del proprio posto al governo o nel M5s". Infine Casaleggio si definisce "parte lesa" nella vicenda Moby, ricordando che "per il M5s ho fatto supporto gratuito da prima che nascesse". Tutte contestazioni che fanno pensare che gli elogi a Ranucci sono solo un lontano ricordo.
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