Vittorio Sgarbi-choc sulle violenze di Peschiera: "Da sempre...", la frase fa calare il gelo in tv
«Sono da sempre contrario al concetto di integrazione che mi pare poco rispettoso per l'identità». Solo Vittorio Sgarbi può permettersi parole tanto brutali quanto sincere e dirette. Non è una provocazione, quella del critico d'arte, sindaco e parlamentare. Ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, illumina con una sola frase il dibattito su quanto accaduto il 2 giugno a Peschiera del Garda. Fatti che hanno sconvolto l'Italia ma che, caso strano, in tv tra telegiornali e talk ha trovato pochissimo spazio. Sarà perché pare a tutti gli effetti un esempio di razzismo al contrario, e getterebbe forse un'ombra sinistra sulla "narrazione" del politicamente corretto. «Qui abbiamo ragazzi di un rave che hanno manifestato anche una violenza di classe», sottolinea Sgarbi.
"Perché dico no all'integrazione": immigrati, il brutale schiaffo di Vittorio Sgarbi alla sinistra
Violenze, vandalismi, assalto selvaggio a un trenino turistico e vere e proprie molestie sessuali su alcune ragazze a bordo, tutto ad opera di un branco di giovani immigrati. Le vittime sono state palpeggiate e derise al grido di «qui non vogliamo italiani». «La violenza dei maschi sulle donne è ancora un tema apertissimo e prendersela con i migranti è una follia», ribatte Piero Sansonetti. Follia, però, anche negare l'altro aspetto della vicenda, quello culturale.
«Questa in arabo si chiama aggressione collettiva ed è una cosa di dominio maschile sul corpo della donna», sottolinea Monica Sargentini, giornalista del Corriere della Sera. Forse è proprio questo quello di cui molti non vogliono parlare. «Il fatto è stato raccontato a metà», è la sconsolata ma fattuale analisi di Hoara Borselli, «e poi dove sono finite le femministe che hanno urlato per gli alpini?». Una domanda per Laura Boldrini e la sinistra in genere, che non avrà risposta. «È una rivolta etnica quasi di un piccolo popolo, e questo è un allarme importante», nota il direttore di Libero Pietro Senaldi. Peccato solo che tutti questi giudizi, pesantissimi, siano arrivati in chiusura di puntata, ben oltre mezzanotte.