Non è l'Arena, Massimo Cacciari sbotta: "Vita o morte", la lezione all'Europa
Non è l'Arena si sposta a Mosca. Massimo Giletti apre la puntata di domenica 5 giugno direttamente dalla Piazza Rossa e introduce i servizi così: "Siamo nel cuore della capitale di Mosca, un'immagine che tutti conosciamo. Due mesi fa noi siamo andati in Ucraina, oggi abbiamo deciso di venire qua per sentire le voci della Russia, quello che noi consideriamo il paese nemico". Poi viene inquadrato il Cremlino: "È il palazzo più importante, oggi è la sede in cui vive Vladimir Putin".
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Ecco allora che il giornalista manda subito il collegamento con Massimo Cacciari: "Il gesto di Putin - dice - contrasta con i principi fondamentali dell'Unione europea e della nostra Costituzione, ossia mai ricorrere alla guerra per risolvere un conflitto. Non cambia nemmeno se a volte ne abbiamo fatto ricordo".
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Dopo la premessa il filosofo prosegue: "Detto ciò, non è stato detto tutto, bisogna conoscere le cause della guerra e capire se queste sono disponibili". Cacciari fa appello alla "consapevolezza che piaccia o no a una certa opinione pubblica, bisogna dire che la Russia è legata vita e morte all'Europa. L'idea di erigere cortine di ferro tra di noi è assurda. Solo uno stupido crede che bisogna umiliare la Russia". A quel punto è Giletti a incalzare l'ospite: "Ma il dialogo è sparito", "Ma certo", sbotta Cacciari: "Noi dobbiamo certo aiutare l'Ucraina, ma dobbiamo anche ragionare perché dobbiamo fare i conti con la Russia.
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