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Volodymyr Zelensky, il suo "terzo esercito": chi sono i ragazzini che ha scatenato contro i russi

Maurizio Stefanini
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C'è guerra sul campo, ma c'è guerra anche sulla Rete. Si è parlato del duello tra gli hacker russi di Killnet e gli Anomymous italiani. Anche l'Ucraina ha un proprio esercito di combattenti virtuali, e Zelensky ne ha parlato in una intervista con Wired, la rivista di San Francisco nota come "la Bibbia di Internet", esaltandoli come una armata di eroici adolescenti. I russi, ha spiegato il presidente ucraino, hanno un esercito tradizionale molto più potente, ma sono rimasti bloccati in una strategia obsoleta da secolo scorso. È vero che vi hanno accompagnato una quantità di attacchi informatici, fin dal 2014. Ma l'invasione ha ora provocato la contromobilitazione un «esercito di hacker volontari» per colpire i siti web russi, mentre pur tra le distruzioni di infrastrutture provocate dall'invasione le comunicazioni venivano mantenute grazie al sistema di Internet satellitare Starlink, messo a disposizione da Elon Musk. Sempre secondo Zelensky, i sistemi di sicurezza informatica russi si sono rivelati fragili di fronte ad attacchi di hacker che contro siti web nemici lanciavano continui attacchi denial-of-service.

 

 


AUTODIDATTI
Inoltre riempivano di propaganda e notizie a favore dell'Ucraina siti che la Russia non aveva ancora censurato. Ma la cosa clamorosa è che questi hacker non erano maestri cyber warrior addestrati in operazioni clandestine, o troll professionali tipo quelli utilizzati in quella la Internet News Agency che è stata creata a San Pietroburgo dal "cuoco di Putin" Evgeny Prigozhin. Parliamo invece di teen-ager o al massimo ventenni autodidatti che in pochi giorni hanno imparato da soli l'arte dell'hacking di base da Internet. E dopo alcune settimane di pratica sono stati in grado di sfondare le deboli difese russe. «Nei primi giorni della guerra, abbiamo passato molto tempo a occuparci della logistica di una battaglia informatica», ha detto Zelensky.
«Penso che questo sia il futuro, ed è diventato il nostro, credo, terzo esercito. Probabilmente abbiamo diversi eserciti: il nostro esercito popolare, le forze armate dell'Ucraina e l'esercito informatico. L'esercito Internet ha fatto molto perla difesa informatica delle istituzioni che sono state pesantemente attaccate. Gli invasori volevano far cadere la Banca nazionale e il Gabinetto dei ministri. Volevano ridurre tutto in modo che non potessimo dare alle persone i loro stipendi e pensioni, che non ci fossero elettricità o comunicazioni, che le persone non potessero ascoltarmi e ascoltare tutti noi, ascoltare informazioni dal vivo. Il nostro "esercito It" ha funzionato bene per queste cose».

 

 


E a un'altra domanda ha rsposto: «siamo tutti in un social network. Non si tratta più di sapere se è bene o no; la maggior parte delle nostre vite sono già online. Le persone studiano online, vi ottengono informazioni; le persone leggono, le persone lo usano. Internet è una realtà. Non è un altro mondo, ma una realtà moderna. Quindi, se vuoi che le persone ti percepiscano come sei, devi indossare quello che indossano le persone». «Purtroppo a volte i giovani non digeriscono lunghe informazioni», ha aggiunto. «Vogliono scorrere e ottenere informazioni sempre più recenti. Un consumo così veloce significa che alle persone devono essere dati 10, 20 o 30 secondi di video in modo che non perdano interesse». Ma «ogni generazione continua ad essere più intelligente della precedente. Il futuro è ancora più ampio del passato e se provi a relazionarti con le persone, troverai un linguaggio comune».

 

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