Guido Crosetto, "Putin e il fattore-morti": quello che l'Occidente non riesce a capire
In collegamento con Tagadà, il programma in onda mercoledì 1 giugno su La7, Guido Crosetto. È lui a spiegare a Tiziana Panella il dubbio degli italiani sull'invio di armi: "Ormai, giorno dopo giorno, l'Occidente ha perso l'iniziale coinvolgimento in questa guerra e si sta concentrando sulle conseguenze che potrà avere in ogni famiglia". Da qui quello che il fondatore di Fratelli d'Italia definisce "un cambio di atteggiamento complessivo" ed è quello su cui Vladimir Putin conta.
Il presidente russo conta sul fattore tempo, "che a lui non importa", e sul "fattore morti". Secondo Crosetto per lo zar "il fattore morti non è importante, non lo è mai stato". L'idea di morti in guerra in Russia è completamente diversa da quella in Occidente. Al momento dunque l'esercito di Mosca "sta andando avanti lentamente, in modo da circondare le forze ucraine che sono comunque un numero limitato e ogni settimana sono più stanchi e disincantati".
Gli Stati Uniti mettono così in campo "armi" per allontanare questa ipotesi: "Questo fa arrabbiare moltissimo i russi". Non a caso il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov è stato chiaro: "Le richieste di armi straniere da parte dell’Ucraina sono provocazioni che mirano a coinvolgere l’Occidente nel conflitto", ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca".
"Livello infimo di alcuni ministri". Crosetto e il pesante dubbio: "Perché non si può dire"
Qui l'intero intervento di Guido Crosetto a Tagadà sulla guerra