Lucio Caracciolo e l'embargo contro Putin: "Un successo? Sì, ma per Orban"
"Un sorprendente successo". Beppe Severgnini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, commenta così l'accordo tra i Paesi dell'Ue sull'embargo al petrolio russo e il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Un accordo per la verità limitato, quello sull'"oro nero" di Vladimir Putin, visto che l'embargo riguarda solo quello via mare ma non gli oleodotti che trasportano il greggio in Ungheria e in Repubblica Ceca, come ammesso dal premier italiano Mario Draghi.
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"Il premier ha precisato che non sarà penalizzata da questo accordo - aggiunge la Gruber - e Putin stasera è più preoccupato o sollevato?". "Certamente non più preoccupato - è la glaciale risposta di Lucio Caracciolo, direttore di Limes e grande esperto di geopolitica -. Un grande successo, sì, ma di Orban. Intanto i tubi passano per l'Ungheria, ha già le sue raffinerie e ha già il prezzo scontato e ci guadagna ancora di più", è la risposta a Severgnini ultra-ottimista.
"Un successo sì, ma per Orban". Caracciolo zittisce Severgnini: guarda il video su Otto e mezzo
"Poi non è un embargo sul petrolio, ma sulle petroliere, una cosa che non sta in piedi. Se c'è un ambiente anarchico è quello del mare, non sappiamo niente di quello che c'è nelle navi. Putin può dare navi cariche di petrolio a un paese che poi lo rivende ad altri paesi. Le famose triangolazioni che sono il mezzo più usato nel mondo per aggirare le sanzioni e che molti paesi europei fanno allegramente. Non mi pare che sia nulla che possa scalfire seriamente la posizione di Putin mentre purtroppo, aggiungo, mi pare che Orban sia stato molto abile".
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