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Roberto Speranza, "boia nazi e assassino": insulti e offese, paura per il ministro

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Roberto Speranza è finito nel mirino dei contestatori nel corso della sua visita a Palermo, anticipata da un’orrenda scritta impressa su un muro dello spazio pubblico dove era previsto un incontro a sostegno del candidato di centrosinistra. Il ministro della Salute è stato in prima linea in oltre due anni di emergenza Covid, e per questo ha anche tanti detrattori no-vax et similia.

 

 

È però stato decisamente passato il segno della contestazione con la scritta “Speranza boia nazi”: un pensiero senza senso e fuori dal tempo, che è stato cancellato dagli operai inviati dal Comune. La Digos sta però indagando per cercare di risalire ai responsabili. Dura la condanna del candidato del centrosinistra Franco Miceli e di quello di centrodestra Roberto Lagalla. Il primo ha dichiarato quanto segue: “Un segnale inquietante, figlio di una cultura mafiosa, distruttiva e minacciosa”. Il secondo ha invece twittato così: “Le scritte sono inqualificabili, indegne, da condannare senza se e senza ma”.

 

 

Il ministro Speranza è poi stato contestato apertamente a Palermo, al grido di “assassino”. Fuori da Villa Filippina, dove era in programma l’incontro con il candidato Miceli, ci sono stati momenti di tensione tra le forze dell’ordine e alcuni manifestanti, vicini a Italexit. Presente all’accesa contestazione anche Mario Michele Giarrusso, senatore ex M5s che è passato tra le file del partito di Gianluigi Paragone.

 

 

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