Non è l'arena, scontro tra Cremaschi e Sallusti: "Si chiamano diritti", "calmati che ti viene un infarto"
Si parla di reddito di cittadinanza, lavoro e disoccupazione da Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, nella puntata del 29 maggio. In studio c'è Giorgio Cremaschi, di Potere al popolo, e in collegamento Alessandro Sallusti e un gruppo di disoccupati. I lavoratori che non hanno occupazione denunciano lo sfruttamento da parte degli imprenditori che vogliono pagarli solo 400 euro al mese. "Io non so che paletti mette questo signore alla possibilità di tornare a lavorare", esordisce il direttore di Libero, "magari rifiutando un contratto a termine altrimenti qualcuno ci sta prendendo in giro". "Si chiamano diritti non paletti, diritti", urla Cremaschi. E ancora: "Diritti. Diritti delle persone che lavorano", continua a gridare.
Il botta e risposta tra Sallusti e Cremaschi a Non è l'arena
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"Si chiamano diritti, sì", ribatte Sallusti, "guarda che ti viene un infarto. Si chiamano diritti. L'imprenditore in studio abbiamo sentito dal vivo spiega che ha offerto ai ragazzi dei contratti rispettando i loro diritti, come dici tu, diritti, e i ragazzi gli hanno fatto così" (e fa il gesto dell'ombrello, ndr). "I ragazzi hanno risposto: io me ne fotto dei miei diritti perché preferisco il lavoro in nero o vivere a sbafo", conclude il direttore di Libero.
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