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Otto e Mezzo, Lucio Caracciolo: "Telefonata Draghi-Putin? Perché non ci sono margini", cosa sta succedendo sul campo di battaglia

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Lilli Gruber a Otto e Mezzo si è avvalsa della competenza di Lucio Caracciolo, direttore di Limes, per commentare il fatto del giorno, ovvero la telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin. Un’iniziativa rilevante, quella del premier, che nelle ultime settimane si è adoperato per conquistare a nome dell’Italia un posto al tavolo delle trattative. “Tutto è cominciato 15 giorni fa quando Draghi è andato da Biden”, ha esordito Caracciolo.

 

 

“Hanno discusso della necessità di accelerare la fine della guerra - ha continuato - poi tornando in Italia il premier ha reso noto un piano di pace e ha assunto una posizione che ha distinto l’Italia, insieme a Francia, Spagna e Germania, rispetto al resto dell’Europa più dura contro la Russia. Da quanto ha dichiarato Draghi si capisce che i margini per la pace sono molto stretti, anche perché è in corso la battaglia probabilmente decisiva. I russi hanno cercato di chiudere gran parte delle truppe ucraine del Donbass in una sacca e aspettano di vedere quali risultati otterranno. Se in questo modo dovessero conquistare parte sostanziosa del Donbass, allora si potrebbe iniziare a trattare”.

 

 

Per ora quindi solo sondaggi su un possibile negoziato, ma quando si aprirà un tavolo ci sarà anche l’Italia: “Nel momento in cui si arriverà a qualche forma di negoziato - ha sottolineato Caracciolo - penso che ci saremo anche noi. Si parla di noi tra i paesi garanti per la sicurezza dell’Ucraina”.

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