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Matteo Salvini, la rivincita: "Scusi, lei spaccia?". Che fine ha fatto la famiglia del citofono

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“Il tempo è galantuomo”, afferma Matteo Salvini commentando la notizia della maxi operazione di polizia condotta al Pilastro a Bologna. Proprio lì nel 2020 il leader della Lega aveva fatto scalpore citofonando a una famiglia in cui si nascondeva un presunto spacciatore. A finire sotto indagine 43 persone, delle quali 25 destinatarie di misure cautelari e altre 18 denunciate a piede libero.

 

 

“Scusi, lei spaccia?”, era stata la frase di Salvini divenuta poi celebre, facendo il giro di tutti i giornali e di tutti i talk show politici. “Oggi maxi operazione antidroga al Pilastro a Bologna - ha scritto il leader della Lega in un post su Facebook - coinvolta anche la famiglia a cui avevo citofonato nel 2020 (i genitori erano stati arrestati un anno fa). La sinistra aveva difeso la famigliola di origini tunisine, accusando il sottoscritto: attualmente il padre è in carcere, la moglie è indagata, un figlio è ai domiciliari e un altro è irreperibile ma destinatario di un’altra misura cautelare. Il tempo è galantuomo”, ha chiosato Salvini”.

 

 

L’operazione è partita da lontano, ovvero dalla ricostruzione delle circostanze che nel 2019 hanno condotto all’omicidio del 28enne Nicola Rinaldi: a ucciderlo Luciano Listrani dopo un litigio per la riscossione di un credito di droga. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due personaggi ritenuti principali nell’inchiesta, un 46enne albanese e un 38enne marocchino, avevano una relazione con du sorelle della vittima.

 

 

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