Battaglione Azov, la moglie di Denis Prokopenko: "È nella Colonia 52. Gli ho parlato e..."
Il battaglione Azov "sta bene". A tranquillizzare dopo la resa dell'acciaieria Azovstal ai russi è Kateryna Prokopenko, moglie del super comandante del Reggimento. "Ho sentito Denis per la prima volta ieri sera, non mi chiamava da quando è uscito dall'Azovstal. Era calmo, per nulla nervoso, mi ha detto che sta bene", ha confessato a Repubblica.
Con Denis Prokopenko ci sono anche gli atri combattenti, "sono tutti insieme a Olenivka", paese nella regione di Donetsk. Qui sono stati portati da Mosca nella Colonia penale numero 52, una delle più temute prigioni russe. Nessuno mai avrebbe immaginato che il battaglione si sarebbe arreso. E invece, come spiegato dalla moglie del leader, un accordo tra Cremlino, Kiev, Croce Rossa e Onu, ha convinto l'unità militare ucraina a cedere. Un accordo ancora segreto, spiega Kateryna: "Siamo in contatto con i negoziatori ma non possiamo divulgare informazioni su questo. Quello che possiamo dire è che è prevista la possibilità per i reclusi di fare telefonate periodiche ai familiari, probabilmente i graduati stanno avendo la priorità".
Il timore è però su cosa accadrà ai combattenti. Dalla Russia arrivano ipotesi tutt'altro che rassicuranti. Per i separatisti, infatti, quelli dell'Azov non sono militari da poter scambiare ma criminali da processare. Eppure la moglie di Denis si dice tranquilla, perché "l'accordo prevede anche che tutti gli ex combattenti dell'Azovstal vadano incontro allo stesso destino. Quindi senza alcuna distinzione tra gli Azov e gli altri. La questione dei processi rientra nella propaganda russa, devono rassicurare la loro gente". Chissà, certo è che Vladimir Putin ha dimostrato di non farsi grandi scrupoli neppure davanti agli accordi.