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Otto e Mezzo, la confessione di Lilli Gruber: "Chi di noi oggi non lo farebbe?", adesso tutti muti
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Invitare o no giornalisti e opinionisti russi in televisione? Su questo argomento si è aperto il dibattito a Otto e mezzo su La7. Tra gli ospiti Giovanna Vitale di Repubblica, che ha detto: "Quando vengono invitati ospiti come Vladimir Solovyev o Nadana Fridrikhson, noi sappiamo già cosa ci diranno perché non sono liberi di esprimere le loro idee. In Russia è stata introdotta una stretta per cui non è possibile parlare della guerra, non è possibile esprimere idee in dissenso dalla linea stabilita da Putin. Quindi perché invitarli quando non c'è un libero confronto delle idee ma le idee sono in qualche modo obbligate?".
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La giornalista, poi, ha aggiunto: "Quando si invitano queste persone, si cerca la spettacolarizzazione o una surreale par condicio tra invasi e invasori". In disaccordo con lei Giovanni Floris, che spesso a DiMartedì ha avuto ospiti filoputiniani: "La Amanpour ha intervistato il portavoce di Putin, qual è la libertà del portavoce di Putin? Noi, in una guerra terrificante, vogliamo sapere su quali basi si muove la Russia. Certo sentire Putin sarebbe la cosa migliore obiettivamente...". A quel punto è intervenuta anche la conduttrice Lilli Gruber, che ha confessato: "Magari mi viene da dire, chi di noi non farebbe un'intervista con Putin o col ministro degli Esteri o con Peskov?".
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"Il lavoro del giornalista è diverso da quello del propagandista - ha proseguito Floris - si trova a dover affrontare, dal punto di vista delle opinioni, il tema della guerra". Infine il riferimento a una situazione che si è verificata durante il suo programma: "Quando la giornalista russa ha definito la Russia un posto libero per la stampa, lo studio si è messo a ridere".
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