Massimo Giletti vuota il sacco, pronto il salto in politica? "Dove voglio essere eletto"
Massimo Giletti in politica. Da tempo la possibile discesa in campo del conduttore di La7 è sulla bocca di tutti. A fare chiarezza ci pensa così il diretto interessato e, sulla sua candidatura come sindaco di Torino o Roma, spiega: "L'unico incarico al quale penserei è quello di presidente della Regione, perché in quel ruolo hai la capacità di incidere".
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Una grande ambizione quella del giornalista, che al Corriere della Sera ammette di rimanere nella rete di Urbano Cairo con il suo Non è l'Arena: "Il rapporto con il presidente è molto profondo. Non potrò mai dimenticare la mattina in cui chiusero la bara di mio padre: sentii una mano sulla spalla ed era lui. Al di là della televisione e di quello che sarà il mio futuro ho una certezza: a Cairo sarò riconoscente per sempre".
Come per lui, Giletti nutre stima anche per alcuni colleghi. In particolare per il direttore del Tg di La7: "Trovo che Mentana sia importante: è un uomo molto intelligente, con lui puoi parlare dall'opera d'arte al centravanti dell'Inter. Di Formigli apprezzo il lavoro giornalistico. Floris è un uomo di potere, come Vespa". E a chi lo accusa di essere divisivo, il conduttore replica: "Noi non siamo un talk show normale, la mia passione sta lì dentro. So bene di esserlo, ma meglio dividere: vuol dire che crei emozioni". Proprio in piena pandemia, Giletti era stato accusato di dare spazio anche ai no vax. Un'accusa che aveva respinto, dicendosi fiero di lasciar parlare tutte le opinioni.
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