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CartaBianca, Mauro Corona gela la Berlinguer: "Il Covid? Potrei essere io"

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Non esiste solo la guerra in Ucraina, e Mauro Corona lo ricorda a Bianca Berlinguer e a tutto il pubblico di CartaBianca, su Rai3. Lo scrittore montanaro parla di Covid, una pandemia che sia pure depotenziata da mascherine, clima caldo e soprattutto tre dosi di vaccino continua a mietere una media di 100 morti al giorno. 

 

 

 

 

"Quando vado vicino ad altre persone terrò sempre la mascherina - sottolinea l'opinionista fisso della Berlinguer -. Potrei essere io il primo a essere malato. Sarebbe il colmo, Corona che ha il Coronavirus!". Al di là delle ironie, però, Corona tiene a ricordare il sacrificio di chi dal marzo 2020 ha lottato in prima linea contro il virus, spesso disarmato ed esposto alle conseguenze più drammatiche. "I medici hanno lavorato per pochi soldi durante la pandemia e sono distrutti, li capisco. Dovrebbero essere remunerati e incentivati, magari anche con paghe migliori". 

 

 

 

 

Spazio poi per un toccante confronto a distanza tra Corona e l'ospite in studio Iva Zanicchi. Mauro si cala nelle vesti di musicista e novello "menestrello" alla Dylan azzarda un tema alla fisarmonica. "Vediamo se Iva riconosce questa canzone". L'Aquila di Ligonchio ascolta le note e si commuove, annuendo col capo: "Grazie, grazie! Ha suonato molto bene il mio più grande successo, più di Zingara, La riva bianca la riva nera o Testarda io. E' Fiume amaro di Teodorani". Quindi un pensiero all'attualità: "Ho fatto una lunga tournée in Unione Sovietica ai tempi di Breznev. Ho cantato a Kiev e Odessa. Quello ucraino è un popolo meraviglioso".

 

 

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