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Rula Jebreal, Sandra Amurri la porta in tribunale: "Io putiniana? Lei è una persona potente..."

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"Ha messo in moto una vera macchina del fango nei miei confronti": Sandra Amurri punta il dito contro Rula Jebreal a Non è l'Arena su La7. La giornalista, in particolare, ha detto che sono state affermate delle cose pesantissime sul suo conto: "Lei è paladina dei diritti delle donne ma l'unica persona che ha speso delle parole per difendermi è stato Guido Crosetto". I problemi tra le due risalgono a qualche giorno fa, come spiegato dalla Amurri in studio da Giletti: "La prima volta che ero ospite qui quando c'era Solovyev, lei ha pubblicato un tweet dicendo "questi sono i propagandisti, ecco con chi parla lei, con uno che ha detto di Hitler che è una persona coraggiosa". Io allora ho scritto a Solovyev chiedendogli conto di questa affermazione. Lui mi ha detto di essere stato calunniato e di aver fatto causa a una rivista tedesca. Mi ha anche mandato la sentenza".

 

 

 

La questione, però, non si sarebbe chiusa lì: "Lei ha ripubblicato la mia foto e, prendendo notizie da un blog di Filippo Facci, ha scritto: "La credibilità di chi è stata prima sanzionata dall’Ordine dei giornalisti perché ha manipolato una intercettazione e poi condannata in sede penale. Ecco il giudizio dei giudici italiani: di scarsa credibilità soggettiva e professionale. Si capisce perché va d’accordo con Solovyev".

Sandra Amurri contro Rula Jebreal a Non è l'Arena, il video

 

 

 

Riferendosi a quel tweet, allora, la Amurri ha replicato: "Lei ha voluto denigrarmi e delegittimarmi, facendo passare una sua opinione per un pensiero dei giudici italiani sul mio conto. A chi le chiedeva se quella fosse davvero una sentenza, lei poi non ha più risposto. Comunque ce la vediamo in tribunale". E infine, commentando il servizio del talk - che mostra gli inviati di Giletti cacciati da un evento cui lei ha partecipato - ha detto: "Mi sembra una persona potente: va ad un festival organizzato con soldi pubblici e riesce a decidere chi entra e chi non entra, chi può parlare e chi non può parlare".

 

 

 

 

 

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