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Otto e Mezzo, Marco Travaglio: "Io e Caracciolo filo-putiniani?", le parole di Draghi che ribaltano quadro

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Mario Draghi ha ribaltato la linea dell’Italia sulla guerra in Ucraina nel corso del suo viaggio a Washington? È la domanda che Lilli Gruber ha rivolto a Marco Travaglio, ospite nella puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 11 maggio. “Forse non ho capito io - ha esordito il direttore del Fatto Quotidiano, sempre allineato a Giuseppe Conte (o forse è il contrario) - ma non ho trovato Draghi così chiaro e netto, anzi mi è sembrato confuso come è naturale che sia un premier che va in America senza un mandato del Parlamento”.

 

 

Travaglio ha però ammesso di aver gradito alcuni passaggi della conferenza di Draghi: “Mi ha fatto piacere sentirgli dire che gli interessi degli Stati Uniti sono diversi da quelli degli alleati europei. Quando lo dicevamo io e Lucio Caracciolo venivamo messi nella lista dei filo-putiniani, hanno aspettato che lo dicessero Macron e Scholz per arrendersi a questa evidenza. Bisogna però capire cosa abbia detto Draghi a Biden: ho l’impressione che gli abbia detto delle cose e poi ne abbia dette altre diverse in conferenza, anche perché la parola ‘pace’ è stata usata spesso in conferenza ma non c’è nel comunicato congiunto con Biden”.

 

 

Anche Lucio Caracciolo si è espresso sull’intervento del premier a Washington: “Draghi va letto in continuità con quello che ha detto Macron, ovvero che bisogna fare la pace senza umiliare la Russia. È l’unico modo per garantire l’indipendenza dell’Ucraina e impedire che la Russia sprofondi nel caos”.

 

 

 

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