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Joe Biden, "finalmente...". In prima pagina sul Fatto trattato come un pazzo

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Disegnato (e trattato) come un pazzo. Joe Biden, in prima pagina sul Fatto quotidiano, esce a pezzi. Colpa (o merito) della matita di Mannelli, vignettista feroce di Marco Travaglio che per una volta abbandona i suoi bersagli preferiti (Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, elencati in ordine sparso) e si concentra sulle imprese del presidente americano. 

 

 



Biden secondo il Fatto e non solo è uno dei responsabili della escalation militare in Ucraina. La Casa Bianca utilizzerebbe Kiev come alibi perfetto per condurre una guerra per procura contro la Russia, con l'obiettivo di arrivare a un "regime change", un clamoroso cambio di regime a Mosca. In altre parole, far cadere Vladimir Putin a suon di sanzioni economiche, armi a Volodymyr Zelensky, morti ucraini e russi, crisi migratoria, energetica e alimentare. Tutto, ovviamente, sulla pelle prima degli ucraini stessi, più o meno inconsapevoli, e poi dell'Unione europea fin qui piuttosto subalterna alle posizioni di Pentagono e Nato.  



Guarda qui la vignetta di Mannelli contro Biden (e Draghi)
 

L'incontro con Mario Draghi alla Casa Bianca sembra aver segnato una piccola discontinuità, con il premier italiano che in mondovisione ha chiarito la volontà europea di arrivare alla pace e di mettere fine "alla macelleria". "Finalmente Biden incontra Draghi - chiosa Mannelli, velenoso -. Dopo settimane che si esercitava a stringere la mano al nulla". E non è chiaro se il colpo basso sia più al presidente americano (con riferimento a una sua clamorosa gaffe sul palco) o al premier italiano, giudicato il grande assente in questi due mesi e mezzo di trattative inesistenti. 

 

 

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