Missile Kinzhal, il generale Tricarico: "Sembra sparino a caso", il sospetto sulla mossa sporca
La disfatta della Russia in Ucraina è sotto gli occhi di tutti, ma il dubbio su cosa stia realmente accadendo riamane. Anche il generale Leonardo Tricarico, ospite di Tagadà nella puntata di martedì 10 maggio, non può fare a meno di esprimere tutte le contraddizioni dell'esercito di Vladimir Putin. "Sembra che sparino a caso - confessa su La7 a Tiziana Panella -. Colpiscono edifici isolati, con vicino niente di simbolico".
Alla domanda della conduttrice sul motivo di tutto ciò, l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare si dice perplesso: "Possiamo pensare che siano azioni dimostrative per terrorizzare le persone, però se è vero che è stato sparato un missile Kinzhal, qualcosa non torna". Per Tricarico infatti si tratta di missili che viaggiano a dieci volte la velocità del suono e non si comprende perché siano stati spesi per un'azione dimostrativa.
In ogni caso per il generale un modo per porre fine al conflitto in Ucraina c'è e ruota tutto attorno alla Nato. "Se noi promettessimo a Putin il congelamento dell'espansione della Nato - prosegue -, per lui sarebbe una via d'uscita e potrebbe dire 'abbiamo vinto'. Mentre per l'Occidente sarebbe un modo per mantenere una promessa già fatta e non rispettata". Non a caso Putin è tornato a parlare di Nato e di espansionismo anche durante la parata del 9 maggio. Un dettaglio che fa credere al generale si tratti di un "invito" all'Occidente, una sorta di aut aut dal quale uscirebbero tutti vincenti. Kiev in primis.
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