Toni Capuozzo, ira contro Joe Biden: "L'Italia vive settimane di mortificazione", a cosa ha ridotto il nostro Paese
A Quarta Repubblica di Nicola Porro, nella puntata in onda su Rete 4 lunedì 9 maggio, sale ancora in cattedra Toni Capuozzo, il giornalista che offre sempre punti di vista sulla guerra in Ucraina che costringono a riflettere. Punti di vista anche controversi, come le sue tesi sull'eccidio di Bucha, di cui non ha mai negato la responsabilità russa, semmai mettendo in dubbio il fatto che i cadaveri straziati si trovassero già dove sono stati poi rinvenuti. Secondo Capuozzo, è possibile che siano stati messi dalla resistenza per consegnare al mondo quelle foto terrificanti che hanno sortito un effetto decisivo sull'opinione pubblica.
Capuozzo spiega la prossima mossa di Putin: " Ecco cosa farà". Poi rivela il "segreto" dello zar
Ma Bucha è acqua passata. Capuozzo in quest'occasione punta i riflettori sul discorso "dimesso" di Vladimir Putin sulla Piazza Rossa, nel giorno della Parata della Vittoria, il 9 maggio. Nessuna proclamazione di "guerra totale", anzi, lo zar si è "limitato" ad accusare l'Occidente, a parlare di operazione difensiva ed escludendo con toni nettissimi una guerra globale, "sarebbe una catastrofe", ha ammesso Putin.
E sulle parole del presidente della Federazione russa, Capuozzo afferma: "Putin ha fatto un discorso da operazione speciale, dalla lettura del suo discorso ha riposizionato la sua strategia e ora il cerino è in mano agli Stati Uniti", sostiene. Insomma, per il giornalista le parole di Putin aprono in un qualche modo alla soluzione del conflitto, ammesso e non concesso che Joe Biden lo voglia davvero archiviare, piuttosto che sfruttarlo per "neutralizzare" la minaccia-Putin con una strategia a lungo termine. Ma Capuozzo spende le parole più pesanti sul nostro Paese, bollato come a traino di Usa e Biden, insomma incapace di prendere una decisione autonoma. "L'Italia sta vivendo settimane di mortificazione, l'altra faccia del problema sono gli Stati Uniti: che cosa intendono per vittoria, loro?", si chiede retorico proprio alla vigilia del viaggio di Mario Draghi alla Casa Bianca.